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E’ TORNATA SUA MAESTA’ LA REGGINA!
REGGINA, L’URBS DI PRATICÒ SI AGGIUDICA L’ASTA
Caso Reggina si avvicina all’epilogo. La notizia del giorno è che i curatori fallimentari hanno accolto in maniera favorevole l’offerta avanzata dall’Urbs Reggina del presidente Praticò in merito all’acquisizione d identità, marchio, storia e concessione del centro sportivo S.Agata, appartenenti all’ex Reggina Calcio e tutt’ora sub iudice.
La base d’asta era fissata a 108.000 euro all’anno e l’Urbs Reggina l’ha spuntata su tutte le altre offerte. Resta da capire se si tratta dell’offerta più alta oppure quella con più coperture finanziarie sul lungo periodo. In attesa di comunicati ufficiali da parte della nuova proprietà, il futuro della Reggina è in fase di definizione: non più due Reggina, ma una ‘nuova’ (addio al prefisso Urbs?) con il marchio e strutture ‘vecchie’, sebbene il centro sportivo Sant’Agata sia ancora sotto sequestro. Un mix che i tifosi reggini hanno accolto comunque di buon grado.
Un altro dettaglio, non di poco conto, da chiarire ora è il futuro calcistico: sarà Serie D o Lega Pro? Ancora pochi giorni e tutto sarà noto.
Fonte: ‘NtaCalabria.it
SI VA VERSO UN’UNICA REGGINA. POSSIBILMENTE IN LEGA PRO
Ufficiale: Urbs Reggina, c’è l’offerta alla curatela della Reggina Calcio
“L’Urbs Reggina 1914 comunica che in data 16 luglio 2016, a mezzo pec è stata inoltrata un’offerta alla Curatela Fallimentare per il fitto di azienda facente capo al fallimento della Reggina Calcio Spa.”
Con questo comunicato è stata ufficializzata la manifestazione d’interesse vincolante per i beni che l’esercizio provvisorio della Reggina Calcio mette a disposizione attraversa la curatela fallimentare.
Diritto all’identità, storia del club e concessione del centro sportivo S.Agata per un anno.
La cifra minima era di 108.000 euro.
Si attendono i nomi dei competitor.
Decade, intanto, la manifestazione d’interesse di Pino Benedetto, che aveva detto che si sarebbe ritirato in caso di offerta dell’Urbs per il bene della Reggina.
A proposito di ripescaggi, in queste ore comincia a trapelare più di qualche indiscrezione. Il posto del Bellinzago sarebbe stato già assegnato alla Caronnese che però sembra si sia tirata indietro per problemi economici e per l’indisponibilità dello stadio. Così come, per la mancanza di uno stadio disponibile, non potranno essere ripescate Lupa Roma e Lupa Castelli Romani, prima di poter attingere dalla graduatoria delle squadre ripescabili dalla Serie D.
Tutto sembra risolto invece per Casertana e Maceratese che hanno superato gli ultimi problemi mentre resta incerta la situazione della Paganese. I posti per i ripescaggi diventano quindi ufficialmente dieci, potrebbero diventare 11 con la rinuncia della società campana. Rimini e Pavia completamente out.
Ma non è finita qui. Proprio questa mattina abbiamo saputo che tutte quelle società che non hanno lo stadio e le infrastrutture idonee non saranno ammesse al ripescaggio Lega Pro.
In questi ultimi e frenetici giorni abbiamo più volte enfatizzato il ruolo dei criteri infrastrutturali nella scelta dei club ripescabili in Prima Divisione Unica di Lega Pro per integrare il format a 60 del campionato 2016-17. E con un articolo – per così dire “apripista” – avevamo scritto del campo della Cavese considerato non a norma ed almeno la metà delle società che ambiscono alla Lega Pro si trovano nelle medesime condizioni.
La conferma arriva dallo stesso presidente della Lega di Firenze, Gabriele Gravina, in visita ieri in Molise per l’inaugurazione della nuova sede federale di Ripalimosani;
Riportiamo i dati salienti della presa di posizione di Gravina:
– le norme sono molto chiare ;
– le carenze strutturali rappresentano una pregiudiziale assoluta;
– non potranno esserci deroghe;
– alle 19 del 26 luglio chi non ha i requisiti resta fuori;
– gli stadi devono disporre di tutte le autorizzazioni;
– prefiltraggio e videosorveglianza devono essere già in funzione.
Regole capestro – senza ombra di dubbio – ma che terranno inesorabilmente fuori un gran numero di club arruolabili dalla Serie D.
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