“La giornata dedicata alla memoria del 2 agosto non sarà una giornata qualsiasi: 36anni da quel terribile evento, non sono passati invano. A Virginio Moro che ha prodotto e distribuito un Film di tale livello storico senza alcun precedente, crediamo, debba essere grata l’Italia intera.” Esordisce il regista Daniele Santamaria Maurizio. Che continua in questi termini:”Quelle 85 vittime e gli oltre 200 feriti, grazie a questo film non subiranno la scure del tempo che sbiadisce il ricordo – dice il regista del film – ma continueranno a vivere nella memoria di ciascuno di noi. Personalente sono orgoglioso di aver esordito firmando questo film con Giorgio Molteni e curandone la direzione.”
Daniele Santamaria Maurizio è, come risaputo, uno stimatissimo Principe del Foro e grandissimo penalista di successo. Conosciuto nella città pontina anche come grande appassionato di sport e grande tifoso del Latina, quando indossa le vesti di regista e produttore, mantiene il suo carisma e tutta la sua professionalità. Sentitelo: “Quel pensiero che mi mosse a scrivere questo film coadiuvato anche dall’abilità di Fernando Felli che ne confezionò la sceneggiatura, non era destinato a restare un semplice pensiero, se avremo, come crediamo, contribuito a sollevare le coscienze di un Paese intero dal sonno che spesso avvolge il suo passato, il merito è di tutti, attori e quanti hanno fattivamente sostenuto un cammino periglioso di un progetto rispetto al quale i favori dei pronostici erano pari a zero.Non resta che stringerci martedì 2 Agosto intorno al dolore che Bologna dignitosamente sopporta ma non dimentica“.
Bologna 2 agosto… I giorni della collera pretende di raccontare gli avvenimenti che hanno portato alla strage della stazione di Bologna, raccontandoli attraverso alcuni militanti dei N.A.R. – i nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione terroristica neofascista – dalla fine degli anni ’70 all’82.
Il regista Daniele Santamaria Maurizio, insieme allo sceneggiatore Fernando Felli, ha dichiarato di essersi attenuti agli atti dei processi che hanno portato alla condanna di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti (i due terroristi di estrema destra accusati della strage di Bologna); e sulla discutibile scelta di non utilizzare i nomi veri dei protagonisti di allora hanno argomentato che “è stata presa con la produzione. Non volevamo correre il rischio ci venisse negata l’autorizzazione al film. Questo ha comportato che Mambro sia diventata Antonella De Campo, mentre Fioravanti sia Alverio Fiori. La condanna a Fiori De Campo diventerebbe quasi una battuta tristemente comica, se il dolore dei familiari delle vittime e l’ombra di quegli 85 morti e 200 feriti non fossero un peso sulla coscienza di chi guarda che Gelli sia nominato solo come il Professore e Mario Amato, il magistrato ucciso dai N.A.R., sia ribattezzato Daniele Torrisi e così via…”
A scandire le azioni efferate del gruppo criminale, guidato da Fiori e da De Campo, compaiono immagini di repertorio e cronache dei telegiornali dell’epoca che vanno ad intrecciarsi anche con la storia di personaggi di fantasia e viene così inserito in modo artefatto tre falsi storici: un magistrato (Lorenzo Flaherty) ed una giornalista (Martina Colombari) – che, a un certo punto, sono travolti da una storia d’amore – e, soprattutto, una terrorista che decide di costituirsi. Nella realtà tutto questo non succede e non sarebbe potuto succedere ma la necessità di sceneggiatura ha imposto tale “finzione”.
In questo scenario – interpretato con maestria da Flaherty e dalla Colombari – dove una ferita ancora aperta e lacerante della storia d’Italia viene enfatizzata abilmente, costruendo un confine tra dramma, cronaca e finzione, ritorniamo a quella frase sopra nominata. E’ una frase messa in bocca al “professore”, alla fine degli anni 70 (dopo Piazza Fontana, Piazza della Loggia, dopo sequestri e uccisioni), durante un colloquio privato con un magistrato preoccupato di una possibile strage e delle temibili conseguenze ad opera di gruppi estremisti.“Qui in Italia non succederà nulla.” Dal punto di vista del “professore”, la frase non fa e non può fare una grinza perché sintetizza in modo perfetto quanto le stragi del tempo furono compiute e agevolate da un sistema bacato e teso ad annichilire e distruggere un’Italia in piena evoluzione sociale e culturale. “Questa frase, insieme alla storia d’amore tra il magistrato e la giornalista, rappresentano la pietra miliare di un nuovo modo di fare cinema, miscelando in un modo funzionale la finzione e la realtà. La storia non può e non deve essere stravolta, è vero. Pur tuttavia un regista, per raccontare la verità, si appiglia a finzioni infarcite di vita quotidiana: il magistrato così come la giornalista, il terrorista o il pentito possono avere una loro normale vita quotidiana. Noi abbiamo voluto raccontare questo. ”
Per non dimenticare, occorre una presa di coscienza e una testimonianza. Perché no.
Titolo originale: Bologna 2 agosto… I giorni della collera
Nazione: Italia
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 98′
Regia: Giorgio Molteni, Daniele Santamaria Maurizio
Cast: Giuseppe Maggio, Marika Frassino, Lorenzo De Angelis, Roberto Calabrese, Tatiana Luter, Luca Biagini, Enrico Mutti, Lorenzo Flaherty, Martina Colombari, Antonio Serrano, Marco Di Stefano, Massimiliano Pazzaglia, Paolo Romano, Fabrizio Giannini, Gianni Federico, Guglielmo Guidi, Micol Azzurro, Lina Bernardi, Roberta Garzia, Raffaella Illiceto, Giovanni Buzzati, Piero Nicosia
Produzione: Telecom planet film production
Distribuzione: Telecomp Planet Film Production
Data di uscita: 29 Maggio 2014 (cinema)
DA OGGI 2 AGOSTO 2016, IL DVD DEL FILM PUO’ ESSERE ACQUISTATO PRESSO LA FELTRINELLI DI OGNI CITTA’
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Azioni delittuose che non hanno nessuna logica politica, tanto da essere identificate in seguito come “spontaneismo armato” messo in atto da gruppi giovanili di estrema destra che intendevano passare alla storia come rivoluzionari contro uno Stato democratico e antifascista. Sono gli anni di piombo relativi al periodo della strage della stazione di Bologna avvenuta nel 1980, qui raccontati usufruendo di un budget ridotto e tanto coraggio. Di conseguenza, il risultato non è certo ai livelli del costosissimo Romanzo criminale (2005) di Placido, ma, al di là della recitazione discontinua (dei giovani, il migliore è De Angelis) e di una certa povertà di messa in scena, non ci si annoia affatto e si ripercorre in maniera interessante quanto dolorosa una incancellabile pagina della irrisolta cronaca nera tricolore.
Intorno al 2004, sotto la produzione di Claudio Bonivento e con Giorgio Pasotti e Nicoletta Romanoff quali interpreti principali, aveva già provveduto il napoletano Francesco Patierno a mettere in piedi un lungometraggio cinematografico interessato a ripercorrere le violente gesta di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, tra i principali fondatori del gruppo armato di estrema destra N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari), le cui azioni delittuose, eseguite a volto scoperto tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, vennero notate dai servizi segreti deviati, che non esitarono ad utilizzarle per destabilizzare lo Stato.
Un progetto, però, presto naufragato e che ha lasciato quindi al loro posto i massacri attuati dalla coppia di terroristi, i quali, con i nomi mutati in Alverio Fiori e Antonella De Campo, rivivono ora sullo schermo incarnati da Giuseppe“Amore 14“Maggio e Marika Frassino grazie a Bologna 2 Agosto… i giorni della collera, che, diretto a quattro mani dal nostro concitadinoDaniele Santamaria Maurizio e dal Giorgio Molteni autore di Legami sporchi e Oggetti smarriti, apre nella Roma del 1978 per poi spaziare fino ai primi anni Ottanta.
2 agosto 1980
Perché, come il titolo stesso suggerisce, in mezzo a rapine, pestaggi e uccisioni (tra cui quella dell’appuntato di pubblica sicurezza Evangelista), è sul caso ancora oggi irrisolto della strage che causò ottantacinque vittime e duecento feriti presso la stazione di Bologna il 2 Agosto del 1980 che intende concentrarsi l’operazione; man mano che viene evidenziata la commistione tra i gruppi estremisti di destra con la malavita romana, i succitati servizi segreti deviati e la loggia massonica P2.
Un’operazione che, nel ripercorrere l’atmosfera di terrore e di follia degli infami anni di piombo, accanto ai due protagonisti tira in ballo anche Lorenzo“Piazza giochi“De Angelis e Roberto“Fortapàsc“Calabrese nei ruoli di Tiziano Furlani e Matteo Carolli (nella realtà Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini), loro “colleghi di massacri” insieme a Barbara alias Tatiana Luter.
Personaggio di fantasia, quest’ultima, come pure la giornalista Cinzia Cordero e il giudice Dario Damiani, rispettivamente con le fattezze di Martina Colombari e Lorenzo Flaherty; mentre ai novantotto minuti di visione prendono parte anche Marco Di Stefano nei panni di un ufficiale procuratore e un Luca Biagini alla Enrico Maria Salerno in quelli del professor Massimo Salera, ovvero la versione in finzione del faccendiere e finanziere Licio Gelli, condannato proprio per depistaggio delle indagini sull’attentato bolognese.
Novantotto minuti di visione che, ovviamente, non hanno lo scopo di svelare la verità su una ferita rimasta aperta dello stivale tricolore, ma, infarciti di immagini di repertorio, intendono ribadire che una società realmente civile non può basarsi sul silenzio, il ricatto e l’eliminazione di prove, in quanto lo Stato, se giusto, dovrebbe colpire i potenti che hanno costretto l’Italia a pagare un ineguagliabile tributo di sangue e dolore.
Come spiega il regista Daniele Santamaria Maurizio nell’intervista all’inviato di Latinasport.info, martedì sera, alle 23.00 viene trasmesso sulla piattaforma Premium di Iris TV.