Cristiano Biraghi è arrivato a Milano, ha scelto il numero di maglia il 34,ma c’è dell’altro. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, infatti, l’esterno ex Fiorentina arriva all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 12 milioni, ma pagabili in tre anni:
“Penso di essere tornato all’Inter nel momento giusto, quello in cui ho raggiunto la mia maturità, calcistica ed extra-calcistica. Credo di avere raggiunto un livello adatto a mettermi a disposizione di questo grande club, di questa grande squadra. Ora devo dimostrare di poterci rimanere, ma sono pronto”.
“Vengo da una famiglia di interisti, mi hanno tramandato questa fede calcistica e il mio sogno da piccolo era giocare con la maglia dell’Inter. Sono riuscito a esordire 9 anni fa, ma non ero il giocatore che sono adesso. Non ero pronto per poter stare a quei livelli“.
“Ho trovato un ambiente serio, che ha un obiettivo veramente importante: tutti lavorano per riportare l’Inter dove merita di stare. Ho visto una società e un gruppo che vogliono vincere trofei. Cercherò di entrare subito nei meccanismi della squadra. Ho visto la partita con il Lecce e si è vista l’intensità di gioco. Quando si lavora bene e con intensità, in campo si vede. I nuovi arrivati sono giocatori di livello internazionale, che hanno fatto bene in più campionati e anche in Nazionale. Possono alzare il livello della squadra, e quando si alza la qualità, si alzano anche il livello degli allenamenti. E così, poi, la domenica, tutto diventa più facile“.
Per Alexis Sanchez, Marotta ha completato con il Manchester United per un prestito secco: di eventuali diritti di riscatto per il cileno si discuterà più avanti. I Red Devils dovrebbero anche pagare parte del sontuoso ingaggio del classe’88, che si è comunque tagliato lo stipendio: 5 milioni saranno a carico dell’Inter e 7 pagati dagli inglesi. Sanchez va a coprire un reparto a cui si sentiva l’assenza un giocatore con le sue caratteristiche (capace di saltare l’uomo).
Il cileno è esploso al grande calcio nell’Udinese di Francesco Guidolin, con cui ha giocato dal 2008 al 2011. Dal Friuli il grande balzato nel Barcellona di Guardiola, un’avventura che dura tre anni. I trofei sono parecchi (anche una Liga e un Mondiale per club), però Alexis non riesce ad incidere in maglia blaugrana. Nel 2014 lo acquista l’Arsenal, con cui segna 60 gol in 122 partite sotto la guida di Wenger. L’ultima stagione la gioca nel Manchester United, ma, anche per una serie di problemi fisici, è un’annata negativa.